
martedì 8 luglio 2008
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13 commenti:
ecco, ora porei davvero morire eheheh
... e nulla continua a trapelare, nessun commento, nessuna reazione ... IL NULLA , come lunedì scorso dalle 19.30 alle 20.30...
Di solito i commenti non sono a cura dei protagonisti dell'evento, ma di chi vi assiste.
Altro discorso è il valore dei commenti che dipende dalla competenza e dall'obiettività dei commentatori...
Ogni altro commento è superfluo.
HAI RAGIONE PERBACCO !
Ecco il mio, dunque:
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.....................................!
... e questo è tutto: chiaro no?
Ti ringrazio, Gigi, ma, a mio modesto avviso, mi hai un po' sopravvalutato: d'accordo che ero rimasto completamente inattivo per due anni, d'accordo che sono sovrappeso di quasi 20 chili, d'accordo che, nonostante tutto, ho comunque mostrato sprazzi di classe argentina (non nel senso geografico del termine), ma credo che, comunque, tu abbia un po'esagerato coi punti esclamativi!
Un paio sarebbero bastati. Trovo invece equo il fatto che tu abbia utilizzato un solo punto interrogativo: infatti, fermo restando le giustificazioni prima menzionate, rimane il fatto che ho commesso qualche errore che non è ammissibile da parte di un giocatore del mio rango.
Sono sostanzialmente d'accordo sul resto del commento.
Bravo, comunque. Vedrai che con un po' di applicazione e di impegno ce la farai ad intraprendere la strada del calcio parlato che, del resto, è un percorso quasi obbligato per chi non è riuscito in quella del calcio giocato.
A tuo merito va il fatto che tu abbia accettato l’ineluttabilità della cosa, al contrario di qualcun'altro che, nonostante la completa inadeguatezza, si ostina a voler ancora calcare i campi di gioco.
Io consiglierei di avere un po' più di rispetto per chi ogni lunedì suda 7 magliette per cercare di ottenere un risultato di squadra che altri non si sognano minimamente di raggiungere perchè pensano solo al proprio "ego calcistico". Mi rivolgo in particolare a quelli che manifestano una carenza fisico/altletica sconcertante, che danno un contributo modesto o addirittura inesistente e che si illudono di trovare una qualche ispirazione, una giocata spettacolare(che al massimo si rivela discreta e nulla più) o comunque qualcosa che li sollevi dal profondo oblio calcistico in cui si trovano da infinito tempo. Coloro invece che "tirano la lima" permettono alla squadra di non incassare le decine di reti che altrimenti subirebbero per la manifesta ineguateza dei loro colleghi (di cui sopra) e di sopperire alle inadempienze altrui in fase non solo difensiva ma anche, e ciò è ancor più grave, offensiva, andando a segnare i gol che chi è preposto a fare non fa.
sincazza!
Non si può incazzare perchè sa sicuramente che l'ho scritto ridendo.
ehm, ma forse il "sincazza" era riferito a te...
Anyway, stay tuned here nelle prossime ore, check it!
Ahh, ho letto adesso che "sincazza" l'hai scritto tu e non Gigi. Nun m'incazzo pe' nulla, no no. Continuerò a "tirar la lima", come sempre
A proposito della presenza qui di certi commenti, osservazioni, annotazioni, io penso che esiste “un diritto sacro per ogni essere umano: “il diritto all’oblio”.
Se esistono dei diritti “sacri” e dei diritti magari meno sacri, ma sempre diritti, può darsi che il “diritto all’oblio” sia addirittura tra i primi? Sacro?
Vado avanti: ed è poi davvero un diritto? L’essere dimenticati, o veder dimenticato il proprio passato?
La risposta a tutti i quesiti è: SI.
Sicuramente l’oblio è, per le vicende calcistiche di flittiana memoria, uno stato molto più apprezzabile e piacevole del loro ricordo, addirittura un diritto, con la conseguenza che per gli altri diventa un dovere.
Il “diritto all’oblio” è un’espressione convincente, affascinante. Non foss’altro che per la sua vistosa contraddizione con un altro atteggiamento molto promosso nei decenni a far data dal 1978: “la “necessità di ricordare”, i “giorni della memoria”, i “non bisogna perdere la memoria”, i “per non dimenticare”.
Ma ricordare che? Le finte all’avversario appena abbozzate e (quasi) mai concluse degnamente?
Non dimenticare cosa? Le passeggiate in mezzo al campo mentre quelli che “tirano la lima” si sfiancano per non sfigurare davanti all’avversario ? (come più sopra riportato)
Ma per piacere, un po’ di decenza, che diamine!
Ti ringrazio Gigi per quest'ultimo commento che ti consacra ormai al ruolo nostro redattore capo. E' stato come leggere un articolo di fondo, per il quale a volte occorre porre attenzione e avere un approccio di rispettosa riverenza perché i concetti esposti sono profondi, di quelli che lasciano il segno e non si dimenticano. Hai scomposto, come un prisma con la luce, il concetto di "diritto all'oblio" che, convengo con te, dovrebbe essere rispettato.
Esistono mille esempi che potremmo citare: cantanti famosi, dive del cinema e dello spettacolo le quali, sfiorita la loro bellezza, hanno scelto di sottrarsi definitivamente agli occhi del pubblico affamato di ricordi.
Talvolta però ciò dovrebbe essere sentito come un dovere e questo accade quando il tornare in scena mortifica e umilia il ricordo. Anche qui abbiamo infiniti esempi che però non citerei.
Esistono talvolta casi di millantata fama che lasciano perplessi o addirittura sbigottiti, dato che il ristrettissimo pubblico, forse trattasi di meri conoscenti o parenti, neppure riconosce le vantate doti dello pseudo-genio, non perché non le colga, ma perché semplicemente non esistono.
Direi in questi casi che non vale assolutamente la pena di commentare.
Vorrei far presente al redattore capo Pierluigi "Wittgenstein" Palumbo che, se vuole intraprendere la carriera giornalistica, il modo migliore per iniziare non è certo con l'utilizzo del plagio.
Certo, può far colpo sulla massa, ma, una volta smascherato, svuota d’ogni significato (e di conseguenza d’ogni valore) i dotti concetti espressi all’origine.
Ribadisco inoltre che vedervi coalizzati con tale fervore contro il sottoscritto, non fa altro che accrescere la mia autostima; non c’è bisogno che vi dica con quanto piacere citi il motto “Molti nemici, molto onore!”
Per avvalorare ulteriormente la mia tesi, cito (perché le fonti le cito, io…) Jonathan Swift che dice:
“Quando un vero genio appare in questo mondo, lo si può riconoscere dal fatto che gli incompetenti sono tutti coalizzati contro di lui”.
Grazie, amici!
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